sesso e dintorni

4886a9ce4dd8440a42ce9381869053fanella periferia del cazzo e della figa
si aggira l’amore, guardingo.
la dipendenza dall’odore e dal timbro musicale del sospiro
provoca ansimi


esatto

ho già goduto, della lingua
dell’amore oltre la linea del mare
io
vengo
e ritrovo
te
e poi ancora
in fondo
il vero

poi dici
"impalati"

e io ti fotto
per usarti
per amarti
per averti

corpo e carne
guarderò dopo gli occhi…
prima il sesso
poi l’amore

perchè lì sei

e io mi scopo
l’amore tuo
il cazzo tuo
le parole che strusci sulla mia pelle

mani a strizzar capezzoli
fine affondo
fino in fondo
fino a godere
d’amore
di cazzo

e della musica delle tua dita

post

Francesco Menzioriposa – ora – le membra stanche e soddisfatte, morbida, minuta e fiera femmina, dal roseo incarnato

è fard naturale, a suon di ceffoni, il sano colorito del tuo viso

scivoli nel sonno, lieve, abbandonata al Suo amore, respirando umori e odori dei corpi caldi, in corsa verso un limite che – sempre – varia
scivoli nel sonno, portando con te, muscoli e strappi, lividi di dita e denti di lupa, lamenti e gemiti di gola gutturale
scivoli nel sonno e, ricucendo i graffi e i baci, giocherai con le parole, come le dita tra i peli

convincendoti che "amarsi" sia sinonimo di "a morsi"…

legàmi

legàmiho la sottoveste nera di quell’estate. so che ti incazzi "copriti che prendi freddo"

ma non mi va… voglio guardarmi, la mia pelle chiama i tuoi strappi e i denti

mi metto davanti allo specchio, nuda sotto al raso, ti penso e mi sfioro

canto, toccandomi, con movenze lente e fluide di linfa

sculetto, mi tocco le tette, mi strizzo i capezzoli con le forcine, mi piego e mi spalanco

mi fermo e mangio una pellicina. la strappo ed esce una goccia di sangue. anteprima del dolore che solo tu sai farmi godere.

làlàlaaaaa… indissolubilmente…

Io sento qualcosa che ci unisce
Destino fatale e ineluttabile
Come un legame tra la vittima e il carnefice
Allora… cosa chiedi di meglio
se a te piace farmi male
Legami le mani legami con doppi nodi
all’anima
Porta la mia vita a correre da qualche parte
e stancala
Solo mi farai felice se sarai crudele
con me
E se sono prigioniero io mi sento libero

dubbio amletico

febbreansimante, di pancia e di cuore
il lenzuolo ad asciugare saliva e umori
l’orgasmo mi porta via

mi baci per passarmi il sapore della mia linfa
poi
prendi un cuscino
lo poni sotto al mio ventre
sollevando le natiche arrossate da carezze pesanti

mi apri
mi lecchi ancora
risali con il pollice dall’osso sacro
(contando le vertebre)
verso la nuca
di cui ti impossessi

mi prendi i capelli e mi strappi ai sensi
poi mi lasci ricadere sul materasso
tua bambola di carne e amore

"sono indeciso" dici serio
"qui… o qui… qui… o qui…"

prendi il cazzo e affondi nella figa
di colpo
lo togli
prendi il cazzo ed entri nel mio culo

e continui

"qui… o qui… qui… o qui…"

non ho nemmeno più fiato per pregarti di fottermi

telefonando

desideriopant pant
umpf umpf
lui "amore, ansimi?"
pant pant
umpf umpf
io "cazzo, sì… faccio le scale a piedi… per mantenere il culo sodo"
pant pant
umpf umpf

(il giorno dopo)

alalalalal alalalala
lalalal alalalal
io "more, ma che fai? parli in arabo?"
lui "sto facendo ginnastica"
io "facendo quei versi?"
alalalalal alalalala
lalalal alalalal
lui "sì, mi esercito ad arrivare in fondo al barattolo dello yogurth… in modo che si rafforzi il filetto sotto la lingua… per leccarti più in fondo possibile alla figa"

non posso passare davanti al reparto frigo dell’esselunga senza bagnarmi
la mia passera ti adora

lettera dal(la) fronte

abbracciomia Luce,

qui piove mentre da te brilla il sole.
i chilometri mi hanno allontanato ma mi riporteranno da te, a te, presto, prestissimo.

mi manchi, ogni secondo di respiro, ogni attimo di fremito, di mente e di gambe.
nel letto, la notte, ti cerco tra il profumo delle coltri.
nel letto, la mattina, ti cerco fra le gambe e, nell’orgasmo, ti raggiungo.

ti mando una foto: guarda i miei riccioli. ricordi? le dita ti si erano impigliate, tempo addietro, mentre mi prendevi la nuca per mordermi. ho avuto il livido per giorni.

ho qualche ruga in più, la pioggia non idrata: secca e ferisce questa mia pelle inutile, lontana dai tuoi liquidi…
al mio arrivo, portami dell’acqua, ma non troppa, Anima mia. il tuo cazzo mi chiama e ho troppa sete di te
per il resto, attendo di sfarmarti e di sfamarmi.

ieri michelle mi raccontava di un suo amico, pittore, arrestato per aver divorato la figa della sua amata. ho pensato che non mi sarebbe dispiaciuto, morire, così, tra le tue labbra morbide.
eravamo al bar sull’angolo del porto, quello dove prendo sempre il caffè. ebbene, sono andata in bagno e mi sono masturbata, al pensiero di quell’infinito amore cannibale, per niente smorzando il desiderio di farmi riempire.

massaggio l’amore che provo, a ondate
assaggio la forza della mia passione
m’assaggio il dito che mi tolgo dal culo

a te, Vita mia, l’abbraccio che mi circonderà.

tua,

devota

pensierando

catenemi va che la mia pelle si appiccichi sulla tua
per sudore
per sborra
per amore

le gambe intrecciate
i ricci pure
le briciole ancora

negli occhi l’immagine di te che mi monti
in testa e sul culo
per sverginare pensieri e buchi

per dirti che ti amo

nell’imbarazzo che ho
a parlar sentimenti
nell’imbarazzo che non ho
nel ber sborramenti

ti dico che sono tua
Femmina incatenata
al tuo dna di Maschio 

la finestra sul cortile

sculacciatain bocca, cresce.
in bocca, ti accudisco.
in bocca, ti amo.

mi metto una mano tra le gambe
mi vedi mentre "faccio il filo"
tra le dita, la linfa, sulla tua cappella
e lecco

"sali"
voglio godere
voglio goderti
voglio servirmi di te
con il tuo permesso

un raggio di sole entra dalla finestra
ma non da solo

"un uomo ci guarda, sarai contenta"
continuo a muovermi
avanti e indietro
gli occhi chiusi
le tue mani a strizzare capezzoli
lo sguardo, di un uomo, su di noi
mentre ti scopo

mi struscio, sul tuo ventre, impalata dal cazzo, spiata da occhi estranei
e tu dici "… che guardi pure come ti muovi"
il clitoride sfregato
sto per scoppiare
i peli si rizzano
la schiena si inarca

uno schiaffo
forte
più forte
mentre vengo
un altro
ancora
la tua mano sul mio culo
esplodo
nel piacere
nel dolore
nel bruciore

"lascio che ti guardi scopare, ma che sappia a chi appartieni. puttana"

vengo, indubbiamente tua

letto e riletto

sul lettoabbiamo rotto il letto. prima ancora di scopare. e questo non va bene. non si racconta ai nipotini. non fa figo.

vederti nudo che sistemi le doghe, però, lo trovo molto eccitante, hai un culo che è una favola e il pisello sempre in allerta. e allora succede che magari mi siedo, ti guardo e mi tocco prima di chiederti di provare a percuotere la mia coscia (e più su… dai…) con il legno. sìsì. mi piace. sìsì. mi bagno. fradicia zoccola.

ora faccio rewind e ti racconto, tutto d’un fiato perchè, tesoro mio, mi hai fatto gonfiare la figa da quanto mi hai sbattuto e ho perso il conto di quante volte sono venuta e di quante volte mi hai bevuta. ho scoperto di avere il punto g  e mi fanno talmente male le tette da non poter essere sfiorate. mi hai pisciato addosso e ci ho provato anch’io ma… secondo me… con il cazzo dentro non si riesce, non è vergogna, farò una ricerca su internet… mi hai picchiata con la cinta, hai messo a dura prova il mio culo ma diventa sempre più impertinente. e ti sfida. mi sei venuto tra le gambe, sulle chiappe, sulla schiena e anche in bocca: l’ho bevuta quasi tutta… aaaah… avevo saltato il pranzo, ci voleva

e pensare che il letto si è rotto quando ci siamo seduti.
che ridere

puro distillato

corpi intrecciatidopo avermi scopata, vuoi venirmi in bocca

ho bevuto, così, quello schizzo caldo, dal cazzo bagnato di me

mentre ti lecco e ti ripulisco anche dall’ultima goccia, mi chiedi "di cosa sappiamo?"

sorrido e ti soffio tra i peli ricci "è talmente dolce che può essere solo amore"