Come in un film

COELHO-MORTOnelle scene precedenti
hanno scopato. tanto. e ora scappa da pisciare a entrambi. vanno in bagno

ambientazione
cesso senza finestra

inquadratura
lei seduta sul bidet.
lui davanti al wc

svolgimento
lei piscia nel bidet. sa che lui le vuole pisciare addosso ma ha il cazzo ancora dritto e non riesce
lei si inginocchia davanti a lui e gli afferra le gambe
aspettando
(inquadratura sulla cazzo ancora duro)
lui la prende, la gira a pecora e la scopa

(la cam riprende l'immagine riflessa nello specchio come se fossero gli occhi di lei)

lei guarda nello specchio e vede un uomo muscoloso con il cazzo duro, nodoso, ritto, potente, lungo che la impala con violenza, con forza
lei guarda nello specchio e vede un uomo grande con mani grandi che schiaffeggiano e afferrano la carne
lei guarda nello specchio e vede un corpo di donna accogliere assorbire ogni colpo che rimbomba sino alle tette
lei guarda nello specchio e vede un corpo di donna bianco con segni di manate rosse

lui sborra
lei viene
lui si stacca, lei si gira
lui le piscia in bocca

titoli di coda
io
tu

dedica
noi, amore, siamo il più bel film porno che abbia mai visto

dei delitti e del(le) pene

passionesarà anche vero che le dimensioni non contano ma, amore mio, un cazzo come il tuo fa venire l'acquolina in bocca.

e tanta saliva mi serve per leccarti tutto, dalla base alla cappella, piano, lenta, veloce, affamata

quando, poi, ci troviamo di fronte, a perderci negli occhi, a tirarmi capelli e capezzoli, a morderci le labbra, con quella spada dura che – tra poco – mi sfonderà la figa sino in fondo, togliendo quel poco spazio che ci divide ancora… beh, io mi inondo di linfa densa.

ammazzami di cazzo, amore. morirò di piacere.

l'unico delitto è il non scoparti

riflessioni devote

contrastovorrei tanto essere una di quelle donne perfette, acconciatura impeccabile, biancheria sexy, collant di seta, tacchi a spillo, trucco a regola d'arte…

ma non sono uscita da un film, sono semplicemente una femmina che ama il proprio corpo e lo indossa consapevole del proprio potere. nemmeno le classiche gocce di profumo. il profumo sono io. gocce di piacere.

resta il fatto che, comunque, penso che il massimo della seduzione sia proprio una donna, odorosa di letto, capelli scompigliati, pensieri pure che, indossando solo la giacca di un pigiama da uomo, faccia pipì con gli occhi chiusi e corra in cucina a prepararsi un caffè… (mmm, buono.)

in questo, io, sono bravissima

poi, non è da tutti avere un Amore come te.
ieri, mentre girellavo per la camera in mutande e maglietta, mi hai preso al volo, quasi per la collottola, per farmi il culo. mi hai girata come se non avessi peso e io, docilmente, mi sono messa a carponi sul letto, mentre sentivo la zip dei tuoi pantaloni… (mmm, gocciolo.)

e tu? ridi e dici "ma cos'è?"
poi, mi strappi le mutande e mi lecchi prima di scoparmi

con un punto di domanda piantato sul capo, giro la testa e vedo, abbandonato sulle lenzuola, il mucchietto degli slip. verde acido. oooops. sono quelli con lo smile sulle chiappe.

ho provato un po' di imbarazzo… ma mi è passato subito quando mi sei affondato fino alla radice… (mmm, godo.)

è la mia biancheria che te lo fa sempre tirare? o forse sono le mie rotondità sode? o forse i miei buchi sempre disponibili?

mah… dimmi tu, Amore, come fai ad avere sempre il cazzo così duro? (mmm, ti amo.)

domenica sera

sex_cucinagironzolo svogliata per blog

guardo foto, leggo racconti

mi eccito e mi bagno, così, sentendo i capezzoli che spingono contro la sottoveste (in questa casa fa sempre troppo caldo)

mi masturbo, seduta sulla sedia, con piccoli e rapidi colpi del dito medio: vengo in meno di un minuto

ecco, sto meglio

mi alzo e vado a cucinare…

p.s.: ti pomperò l'anima

riflettendo

boccac’è stato un tempo in cui abbiamo fatto solo sesso orale.

cioè, in tempi non sospetti (come dici tu), abbiamo parlato tantissimo di sesso

e io, in quel periodo di masturbazioni mentali e non, ti avevo detto “stai attento perchè i miei pompini danno dipendenza”

ti sei innamorato di me per scoprire se dicevo la verità?

no… ti sei innamorato di me quando hai scoperto che avevo ragione. hai capito di non poter più fare a meno della mia lingua lungo la tua cappella. quando ti stringo alla base, con le mie piccole mani, toccandoti le palle… e sfioro di saliva e respiro, il tuo cazzo duro e pulsante, partendo dal culo; quando affondo e risalgo, stringendo le gote per far montar sborra; quando divento ali di farfalla e fiato caldo per prenderti in fondo… beh, che dire… sento la tua anima schizzare e urlare “ti amo”, con il cuore che rincorre la vita nella mia gola

mi ameresti lo stesso se fossi meno troia? o più controllata? e se non mi infradiciassi mentre mi scopi il culo? e se non godessi moltiplicando grida e ansimi?

sicuramente non mi avresti amato

perché tu ami questa donna animale da possedere, mestruata, come un cane in calore; questa donna da esibire per strada, strizzandole le tette sino a farle insaporire di sangue, leccandole il culo mentre sale le scale
perché tu ami questa donna che, ora, ha bagnato il cuscino su cui siede, pensando a quando godremo di parole e muscoli

e tu, amore mio, vieni. sto sbavando dalla voglia di farti morire tra le mie labbra

immobile

dietroagg. m. e f. [pl. -i] che non si muove, che non si può muovere: essere, stare, rimanere immobile

dal lat. immobile(m), comp. di in- ‘in- 2’ e mobilis ‘mobile, movibile’.

stabile
saldo
attaccato
bloccato
fermato
ancorato

ecco, è così che mi fai dire
"non ti muovere"
in quell'istante in cui ti fermi e rimani

ancorato
tra le mie viscere

saldato con la sborra
alla mia anima

fisso
con il cazzo tutto in fondo al mio culo

l'attesa

ritoquando lo stomaco è chiuso
quando la pelle è sensibile al minimo oltraggio
quando il tempo non passa

bhè, quella è l'attesa di vederti

è anche il tempo in cui non mi posso toccare
il tempo della preparazione
il tempo della bocca languida

le mie voglie
porche
sporche
sbaragate
languide
torride
stanno per prendere forma sotto le tue mani

e io, nell'attesa, mi preparo a te

quando l'attesa diventa rito? chi può dirlo.
ma l'eccitazione sale e la fica perde i fili di linfa che tu dovrai seguire per raggiungermi

pizzico i capezzoli per renderli acuti ai tuoi morsi
il culo, vuoto, per non trovar pressione, quando mi sborrerai dentro
la figa, depilata solo nella parte che leccherai
liscia
morbida
vellutata

raso sotto la tua lingua e nelle viscere

io sono qui,
per offrirmi a te
ancora vergine troia

da deflorare nella carne
da respirare nell'anima