riflettendo

boccac’è stato un tempo in cui abbiamo fatto solo sesso orale.

cioè, in tempi non sospetti (come dici tu), abbiamo parlato tantissimo di sesso

e io, in quel periodo di masturbazioni mentali e non, ti avevo detto “stai attento perchè i miei pompini danno dipendenza”

ti sei innamorato di me per scoprire se dicevo la verità?

no… ti sei innamorato di me quando hai scoperto che avevo ragione. hai capito di non poter più fare a meno della mia lingua lungo la tua cappella. quando ti stringo alla base, con le mie piccole mani, toccandoti le palle… e sfioro di saliva e respiro, il tuo cazzo duro e pulsante, partendo dal culo; quando affondo e risalgo, stringendo le gote per far montar sborra; quando divento ali di farfalla e fiato caldo per prenderti in fondo… beh, che dire… sento la tua anima schizzare e urlare “ti amo”, con il cuore che rincorre la vita nella mia gola

mi ameresti lo stesso se fossi meno troia? o più controllata? e se non mi infradiciassi mentre mi scopi il culo? e se non godessi moltiplicando grida e ansimi?

sicuramente non mi avresti amato

perché tu ami questa donna animale da possedere, mestruata, come un cane in calore; questa donna da esibire per strada, strizzandole le tette sino a farle insaporire di sangue, leccandole il culo mentre sale le scale
perché tu ami questa donna che, ora, ha bagnato il cuscino su cui siede, pensando a quando godremo di parole e muscoli

e tu, amore mio, vieni. sto sbavando dalla voglia di farti morire tra le mie labbra

immobile

dietroagg. m. e f. [pl. -i] che non si muove, che non si può muovere: essere, stare, rimanere immobile

dal lat. immobile(m), comp. di in- ‘in- 2’ e mobilis ‘mobile, movibile’.

stabile
saldo
attaccato
bloccato
fermato
ancorato

ecco, è così che mi fai dire
"non ti muovere"
in quell'istante in cui ti fermi e rimani

ancorato
tra le mie viscere

saldato con la sborra
alla mia anima

fisso
con il cazzo tutto in fondo al mio culo

l'attesa

ritoquando lo stomaco è chiuso
quando la pelle è sensibile al minimo oltraggio
quando il tempo non passa

bhè, quella è l'attesa di vederti

è anche il tempo in cui non mi posso toccare
il tempo della preparazione
il tempo della bocca languida

le mie voglie
porche
sporche
sbaragate
languide
torride
stanno per prendere forma sotto le tue mani

e io, nell'attesa, mi preparo a te

quando l'attesa diventa rito? chi può dirlo.
ma l'eccitazione sale e la fica perde i fili di linfa che tu dovrai seguire per raggiungermi

pizzico i capezzoli per renderli acuti ai tuoi morsi
il culo, vuoto, per non trovar pressione, quando mi sborrerai dentro
la figa, depilata solo nella parte che leccherai
liscia
morbida
vellutata

raso sotto la tua lingua e nelle viscere

io sono qui,
per offrirmi a te
ancora vergine troia

da deflorare nella carne
da respirare nell'anima

dieta salute benessere

fonteso che mi ami
dimostrazione ne è il fatto che, a letto insieme con un mio attacco violento di gastrite, mi abbracci, mi accarezzi i capelli e dici "amore, tranquilla, io sto bene anche se non scopiamo"
tutto questo mentre il tuo cazzo si muove, mi tamburella sulla coscia e dice "ehi ragazza! sono qui! ehi!!!"

so anche che tengo alle mie curve; quindi, da milanese pragmatica, ti ho inserito nel menù: un cucchiaio di sborra contiene 19 calorie. ho unito l'utile al dilettevole: mangio, mi diverto e rimetto in sesto il mio culetto per le vacanze

però, amore mio santo, ti prego… sarà anche vero che assorbo dalla tua sborra quello che ingoi tu… ma non provare a farmi passare il raffreddore mangiando quintalate di vitamina c

la tua sborra
con il cebion
è amarissima…

(che ne dici di farmi passare le sete?)

vedo rosso

vedo rossomi monti
mi sbatti
sei un toro
niente ti ferma
nemmeno il dolore
(niente)
fino a che
non godi
morendo

se volessi filosofeggiare, come tante donne fanno, tirandosela un zin, in un salotto nebbioso (gambe arrotolate su un divano a scacchi rossi e blu, sorseggiando un lagavullin liscio aromatizzato alla canna), mentre discuto con amici sul perchè e sul percome, sul senso superiore e sul significato intrinseco delle cose

direi mi sono prostrata al tuo altare per assaporare la vita e la morte

ma la realtà è ben diversa e io sono solo una piccola zoccola dalle mani sottili e la figa calda
("vedi la goccia? vedi, amore? mi hai marchiato per sempre")
e questa mia bocca non può fare a meno di percorrere il tuo sangue, sangue nel mio sangue, carne e sangue nella mia carne e nel mio sangue

amore mio, fluido del mio corpo innaffiato d’amore terreno, fermo quell’immagine nel tempo e dico
mi sono inginocchiata e ho assaporato il tuo cazzo sporco di sborra e di sangue

annusando il sapore del ferro addolcito dal seme,
limando un tatoo animale,
solcando una cicatrice di carne su carne,

un marchio di proprietà,
nascosto tra le pieghe del cuore e della cappella

ciak, si gira

adagiatazoom
interni
finestra
tenda che ondeggia in onore del cielo
voce di bambino

zoom
esterno
in strada
bambino che gioca
alberi in movimento

zoom
ancora interni
divano a due posti
tinta unita
un uomo
seduto
mollemente adagiato
nuca rilassata
gambe aperte
braccia aperte
un bicchiere di whisky nella mano destra
la mano sinistra tocca l’aria

si stringe l’inquadratura

una donna
nuda
accucciata
tra le gambe dell’uomo

si stringe l’inquadratura

muove piano testa e mani
lingua e dita
saliva e labbra
bagnando di linfa la maglietta posta sotto le ginocchia

sono io, amore, che ti sto pompando l’anima dal cazzo

goccia a goccia