a quando mi darai il tuo pacco di natale
scopami
scopami
è nell'istinto di donna nutrire
abbasso la veste e afferro la mia piccola tetta
te la porgo
è con ingordigia affamata che lecchi, mordi, tiri, succhi, strizzi, strappi
il mio capezzolo sembra esplodere e una goccia di siero ne fuoriesce
con la punta della lingua ti sfami di dolce e di sangue
mangiami
sì, sì. il messaggio è proprio per te, che passi di qui, copi e incolli i miei post (come quelli di tanti altri)
non è tanto per il fatto che mi rubi le parole: in fin dei conti, potrei anche esserne onorata
e nemmeno per aver impedito i commenti… è ovvio che tu non possa essere dalla parte della ragione e quindi cerchi di evitare il confronto
quello che più mi intristisce è che il tuo "Padrone" non ti comunichi sensazioni tali da farti trovare espressioni tue da dedicargli
mi scazza che le mie parole devote vengano fotocopiate per un uomo che non è il mio
sarebbe bastato chiedere, sai? te le avrei prestate volentieri
"la tua vulva è un curvo alambicco, di odoroso liquore non è mai secca…"
"portami nella cantina, piantami, piantami il tuo stendardo d'amore"
antico testamento
nelle scene precedenti
hanno scopato. tanto. e ora scappa da pisciare a entrambi. vanno in bagno
ambientazione
cesso senza finestra
inquadratura
lei seduta sul bidet.
lui davanti al wc
svolgimento
lei piscia nel bidet. sa che lui le vuole pisciare addosso ma ha il cazzo ancora dritto e non riesce
lei si inginocchia davanti a lui e gli afferra le gambe
aspettando
(inquadratura sulla cazzo ancora duro)
lui la prende, la gira a pecora e la scopa
(la cam riprende l'immagine riflessa nello specchio come se fossero gli occhi di lei)
lei guarda nello specchio e vede un uomo muscoloso con il cazzo duro, nodoso, ritto, potente, lungo che la impala con violenza, con forza
lei guarda nello specchio e vede un uomo grande con mani grandi che schiaffeggiano e afferrano la carne
lei guarda nello specchio e vede un corpo di donna accogliere assorbire ogni colpo che rimbomba sino alle tette
lei guarda nello specchio e vede un corpo di donna bianco con segni di manate rosse
lui sborra
lei viene
lui si stacca, lei si gira
lui le piscia in bocca
titoli di coda
io
tu
dedica
noi, amore, siamo il più bel film porno che abbia mai visto
parti del corpo: (esempio) cazzo, figa, tette, capezzolo, culo, chiappe, buco, collo, spalle, lingua
azioni: (esempio) scopare, leccare, sfondare, fottere, pompare, sfiorare, sucare, inculare, graffiare, lacerare, sborrare, venire, godere, succhiare, ingoiare
sbaglio… o ti è venuto duro pensando a me?
sarà anche vero che le dimensioni non contano ma, amore mio, un cazzo come il tuo fa venire l'acquolina in bocca.
e tanta saliva mi serve per leccarti tutto, dalla base alla cappella, piano, lenta, veloce, affamata
quando, poi, ci troviamo di fronte, a perderci negli occhi, a tirarmi capelli e capezzoli, a morderci le labbra, con quella spada dura che – tra poco – mi sfonderà la figa sino in fondo, togliendo quel poco spazio che ci divide ancora… beh, io mi inondo di linfa densa.
ammazzami di cazzo, amore. morirò di piacere.
l'unico delitto è il non scoparti
vorrei tanto essere una di quelle donne perfette, acconciatura impeccabile, biancheria sexy, collant di seta, tacchi a spillo, trucco a regola d'arte…
ma non sono uscita da un film, sono semplicemente una femmina che ama il proprio corpo e lo indossa consapevole del proprio potere. nemmeno le classiche gocce di profumo. il profumo sono io. gocce di piacere.
resta il fatto che, comunque, penso che il massimo della seduzione sia proprio una donna, odorosa di letto, capelli scompigliati, pensieri pure che, indossando solo la giacca di un pigiama da uomo, faccia pipì con gli occhi chiusi e corra in cucina a prepararsi un caffè… (mmm, buono.)
in questo, io, sono bravissima
poi, non è da tutti avere un Amore come te.
ieri, mentre girellavo per la camera in mutande e maglietta, mi hai preso al volo, quasi per la collottola, per farmi il culo. mi hai girata come se non avessi peso e io, docilmente, mi sono messa a carponi sul letto, mentre sentivo la zip dei tuoi pantaloni… (mmm, gocciolo.)
e tu? ridi e dici "ma cos'è?"
poi, mi strappi le mutande e mi lecchi prima di scoparmi
con un punto di domanda piantato sul capo, giro la testa e vedo, abbandonato sulle lenzuola, il mucchietto degli slip. verde acido. oooops. sono quelli con lo smile sulle chiappe.
ho provato un po' di imbarazzo… ma mi è passato subito quando mi sei affondato fino alla radice… (mmm, godo.)
è la mia biancheria che te lo fa sempre tirare? o forse sono le mie rotondità sode? o forse i miei buchi sempre disponibili?
mah… dimmi tu, Amore, come fai ad avere sempre il cazzo così duro? (mmm, ti amo.)
c'è un preciso istante, nella nostra lotta d'amore, in cui so
– pienamente –
che entro qualche secondo, la mia lingua gusterà la tua pelle turgida
e
– tu sai –
quanto mi bagni leccandoti
quanto mi frema la figa
quanto si gonfi nell'attesa di impalarmi
io
– in pratica –
mi eccito preparandoti a scoparmi
ed esercito il mio potere di pompinara
ebbene sì:
con il tuo cazzo in bocca
sono una regina
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